Dieci minute di recupero

di Paolo Repetto, 14 dicembre 2024

Dieci minute di recupero (introduzione)
Avvertenza dovuta al lettore
Tracce e impronte
Con il fuoco nei polpacci
Premessa / Promessa
Fenomenologia dello spirito lermese (prefazione al volume)
Estetica per palati ordinari (introduzione al volume)
Questione di gusti
Volgere in prosa
Il catalogo è questo (appendice a “Reazioni acide”)
Guida alla lettura dei Materiali per un naturalismo storico
Scolpire con la lingua. Premessa a “Senza vero …
Visite guidate nei giardini della memoria
Vaccinare la mente
Arrivederci, maestro
Il più crudele?
Come se fosse
Una dieta ricostituente (Introduzione a “Il legno storto“)
Breve nota sull’immaginario della sinistra (Introduzione a “Prolegomeni a una nuova sinistra“)
Note su “Il sol dellavvenire
Una postfazione anticipata
Dejà vu: … e il povero Abele?
Anni perduti – e da dimenticare
È ancora possibile educare al civismo?
Lettere ai nipoti orfani della politica
Lettera a Leo (in pratica, un testamento)

Dieci minute di recupero (introduzione)

di Paolo Repetto, 28 febbraio 2024, introduzione al Quaderno Dieci minute di recupero
Le minute cui si riferisce il titolo del volumetto non sono in realtà solo dieci (il numero suonava bene per questioni di metrica) e tecnicamente non sono neanche delle minute; almeno, non tutte. Si tratta in realtà per la gran parte di brevi scritti di presentazione redatti per l’editio maior delle mie opere, attualmente ancora in corso di non-pubblicazione e che ha raggiunto ormai gli otto (corposi) volumi. Come tali, questi pezzi non sono mai stati postati sul sito dei Viandanti e nemmeno erano comparsi nei canonici libretti nei quali ho sinora raccolto le cose che andavo scrivendo. La loro mancata pubblicazione avrebbe costituito un danno limitato per l’umanità, ma si 

Avvertenza dovuta al lettore

di Paolo Repetto, 30 aprile 2021, prefazione a Un’etica per taglie robuste, vol. VI di Opera omnia ed altri scritti, 2021
A differenza di molti ex-colleghi, non credo che l’aver insegnato per qualche anno Storia della Filosofia nei Licei dia diritto a fregiarsi del titolo di filosofo. Dirò di più: nemmeno credo che una qualifica del genere abbia un senso, che ci si possa insomma iscrivere ad un albo professionale dei filosofi come si fa con quello dei geometri o degli avvocati. Se uno mi si qualifica come filosofo mi viene spontaneo chiedergli …

Tracce e impronte

di Paolo Repetto, 28 febbraio 2021, prefazione a Uomini, tracce e impronte, vol. I di Opera omnia ed altri scritti, 2021
Il mondo lo si può “camminare” in vari modi, da soli o in compagnia, di fretta o in tutta calma, motivati da una scelta o spinti da una necessità; così come sono svariati i mezzi, oltre ai piedi, grazie ai quali si può viaggiare. Ma gli atteggiamenti fondamentali che inducono a incamminarsi per il mondo sono riconducibili in linea di massima a due: la semplice voglia di scoprirlo, magari in cerca di rifugio, e viverlo, oppure il desiderio di raccontarlo, studiarlo o conquistarlo. Nel primo caso sulla polvere o sul fango della strada percorsa si lasciano soltanto delle tracce, che vengono prima o poi spazzate via dal vento del tempo o dilavate dalle acque, mentre rimangono fortemente …

Con il fuoco nei polpacci

di Paolo Repetto, 28 febbraio 2021, prefazione a Sulle vette e negli abissi, vol. II di Opera omnia ed altri scritti, 2021
Come il primo volume (Uomini, tracce e impronte) col quale ho inaugurato la raccolta delle mie più recenti attività di scrittura, anche questo ospita storie e mini-biografie di viaggiatori che hanno calpestato la polvere e il fango di tutto il mondo. Là accanto agli spiriti irrequieti dei grandi camminatori comparivano quelli di scienziati ed esploratori, mossi, gli uni e gli altri, sia pure con diverse finalità, dalla voglia di conoscenza. La parte iniziale di questo secondo è invece più genericamente rivolta agli errabondi che la strada l’hanno conosciuta e battuta sin dalla giovanissima età, non per scelta ma per la necessità di lasciarsi alle spalle un’esistenza grama, e la cui vita, le scelte relazionali, politiche e culturali e, in alcuni casi, anche quelle letterarie, sono state profondamente segnate dalla condizione giovanile …

Premessa / promessa

di Paolo Repetto, 30 marzo 2021, prefazione a Resistenze e Riabilitazioni, vol. III di Opera omnia ed altri scritti, 2021
Nel realizzare questi volumi miscellanei mi sono reso conto di aver portato avanti per anni, senza avere in mente un preciso disegno (lo testimoniano gli spazi molto diseguali riservati ai diversi protagonisti), un progetto che ha una sua intima coerenza. Ho continuato a proporre delle mini-biografie di sconosciuti illustri, un po’ sulla scorta dei ritratti in miniatura di Lytton Strachey, e un po’ su quella dei propositi di Charles Peguy, oggi sconosciuto illustre pure lui, che scriveva: “Sui grandi padroni, sui capi, la storia ci informerà sempre, bene o male, più male che bene, è il suo mestiere […] Quello che vogliamo sapere, quello che non possiamo inventare, quello che vogliamo imparare non sono i personaggi principali, i grandi attori, le grandi parti, le parti di rilievo, […] ma chi erano e come vivevano quegli uomini che furono i nostri avi e che riconosciamo come nostri maestri”. Appunto …

Fenomenologia dello spirito lermese (prefazione al volume)

di Paolo Repetto, 30 marzo 2021, prefazione a Fenomenologia dello spirito lermese, vol. VIII di Opera omnia ed altri scritti, 2021
I pezzi in “vario stile” raccolti nella Fenomenologia dello spirito lermese possono dare l’impressione di un raffazzonato coacervo, anziché della disposizione in un discorso coerente. Non posso negare che almeno tecnicamente le cose stiano davvero così. Dopo aver organizzato per temi tutti i precedenti volumi mi sono infatti ritrovato in questo ultimo a far coesistere interventi in apparenza molto diseguali, per ambiti, per toni e per consistenza. Considerati a posteriori, però, questi materiali tanto disomogenei non sono, nel senso che rappresentano comunque tasselli di quella ininterrotta storia di me che ho cominciato a scrivere già sessant’anni fa, nei primi componimenti delle elementari …

Estetica per palati ordinari (introduzione al volume)

di Paolo Repetto, 30 aprile 2021, prefazione a Estetica per palati ordinari, vol. VII di Opera omnia ed altri scritti, 2022
Ho raccolto in questo volume diversi interventi che in qualche modo possano essere ricondotti alla formulazione di una estetica. Con due scopi: il primo, molto pratico, di avere disponibili in un unico contenitore cose disperse nella torrenziale produzione di un trentennio; il secondo, di provare a rintracciare in un pensiero da sempre espresso in maniera frammentaria e occasionale un minimo di continuità, ma anche, nel caso, di rilevare le discontinuità, i mutamenti dello sguardo. Di dargli insomma una parvenza un po’ più sistematica …

Questione di gusti

di Paolo Repetto, 30 aprile 2021, introduzione a Estetica per palati ordinari, vol. VII di Opera omnia ed altri scritti, 2022
Il modo migliore per introdurre questo volume è chiarire il senso del titolo: ovvero, cosa intendo per estetica e, prima ancora, per “palati ordinari”. Quale ne è l’oggetto, e quale la destinazione.
Parto da quest’ultima perché il sostantivato Estetica, proposto con l’iniziale maiuscola, parrebbe rimandare immediatamente ad una particolare “dignità” degli argomenti trattati, mentre l’aggettivo che connota l’utenza, ma anche una veloce scorsa all’indice, sembrerebbero escluderla …

Volgere in prosa

di Paolo Repetto, 30 dicembre 2020, introduzione a Un’etica per taglie forti, vol. VI di Opera omnia ed altri scritti, 2020
Condursi in maniera sempre eticamente coerente è cosa un po’ diversa dal professare un’etica. La prassi e la teoria viaggiano su piani diversi, stanno tra loro come la prosa e la poesia, e senz’altro la prima è meno facile, anche quando i propositi sono tutto sommato modesti. Ma soprattutto è difficile quando si è consapevoli che la coerenza è relativa a qualcosa di cui ciascuno, alla fin fine, è arbitro e responsabile in proprio. Che cioè l’imperativo di cui parla Kant lo dettiamo noi stessi, e non un sistema di valori in qualche misura trascendente

Il catalogo è questo (appendice a Reazioni acide)

di Paolo Repetto, 30 aprile 2021, appendice a Reazioni acide (2016)
Eccolo. Non ho saputo resistere. Una bozza di catalogo alla fine l’ho redatta. Confesso che un po’ mi vergogno, perché a questo punto rischio di rientrarci di diritto: ma mi ha divertito riconoscere nelle diverse fenomenologie un sacco di conoscenti. Penso che tutti possano farlo, magari guardando anche a se stessi. Potrebbe riuscire salutare. E allora inserisco il catalogo a parte, come appendice. Chi ritiene sia un esercizio decisamente stupido può evitare di leggerlo. Una cosa però vorrei chiarire. Si tratta di un divertissement alla francese, che significa parlare d’altro, uscire un po’ dal seminato, non di un divertimento all’italiana: non c’è niente di umoristico nell’ignoranza …

Guida alla lettura dei Materiali per un naturalismo storico

di Paolo Repetto, 30 dicembre 2011
Dovremmo far precedere qualsiasi discorso di politica, di economia, di sociologia, o comunque relativo a quanto può essere considerato “scienza dell’uomo” (nella quale rientrano persino le più banali considerazioni meteorologiche) da un’avvertenza: tutto ciò di cui si va a trattare si iscrive nel panorama della storia naturale. Nel senso che ne discende, e nel senso che comunque non ne esce. È quella che Timpanaro chiamava l’assunzione di un materialismo ateo, ovvero della coscienza che i nostri comportamenti hanno una radice naturale, e per quanto storia e cultura ci abbiano poi lavorato, è sempre da quella radice che traggono linfa. Non solo: come tutte le specie in natura anche la nostra è a termine (forse più di tutte le

Scolpire con la lingua

di Paolo Repetto, 14 marzo 2020, premessa a Senza vero desiderio di andare di Marcello Furiani
Nella biblioteca virtuale che sto assemblando settimana dopo settimana (non c’era un disegno iniziale, mi accorgo solo ora che si va componendo da sola) propongo questa volta due brevi estratti di Senza vero desiderio di andare di Marcello Furiani (del quale sono già presenti sul sito sia le raccolte poetiche che i saggi), pubblicato nello scorso autunno. Nel “risvolto” on line è presentato come un romanzo, ma non si tratta di un romanzo: è qualcosa di più e qualcosa di diverso. Credo non ci sia un’etichetta adatta a classificarlo, e comunque non penso ci tenga ad essere etichettato e classificato …

Visite guidate nei giardini della memoria

di Paolo Repetto, 25 marzo 2020
Davanti a una cosa scritta da Mario Mantelli, qualsiasi cosa, si tratti di un libro, di un saggio, di una lettera, si rinnova in me ogni volta la stessa identica emozione: quella di un meravigliato riconoscimento. Continuo a ripetermi: ma si, è vero, ma certo …: e non mi riferisco agli oggetti, ai luoghi e ai gesti che riporta in vita, alle figurine, ai mottarelli, agli albi di El Coyote, ma alle atmosfere …

Vaccinare la mente

di Paolo Repetto, 25 marzo 2020
Mentre preghiamo il cielo perché un vaccino efficace contro il coronavirus venga individuato il più velocemente possibile, non dobbiamo dimenticate che una infezione altrettanto grave minaccia, come effetto collaterale, le nostre menti. La tragedia in atto sta spazzando via tutto ciò su cui la nostra quotidianità si fondava, le abitudini, i progetti, le speranze, le certezze, fondate o meno che fossero. Corriamo il rischio di un tracollo psicologico collettivo. È bene allora attivarci subito per scongiurare l’epidemia …

Arrivederci, maestro

di Paolo Repetto, 24 aprile 2020
Nei giorni scorsi è mancato, a settantaquattro anni, Mario Mantelli. La sua morte non ha nulla a che vedere con il coronavirus, ma le circostanze e le restrizioni attuali ci impediranno di rendergli l’ultimo saluto e di accompagnarlo, per l’ennesima volta, nella consueta passeggiata. Rimandiamo dunque a tempi meno calamitosi le manifestazioni più tangibili e sacrosante del nostro affetto …

Il più crudele?

di Paolo Repetto, 24 aprile 2021
Aprile è il più crudele dei mesi? Non saprei, anche gli altri non scherzano. So comunque che per i Viandanti (e non solo per essi, purtroppo) l’aprile dello scorso anno, quello della prima terribile ondata, è stato crudelissimo. Esattamente un anno fa ci ha portato via due amici, due viandanti onorari, Mario Mantelli e Armando Cremonini …

Come se fosse

di Paolo Repetto, 22 maggio 2020
Chi scrive su questo sito (anche chi – come il sottoscritto – scrive decisamente troppo, soprattutto in questi ultimi tempi: tra gli effetti collaterali del Covid-19 va annoverata anche la logorrea) non lo fa per potersi rileggere ogni tanto e congratularsi con se stesso. Il sito non è la vetrina delle nostre vanità o la palestra delle nostre velleità. Se così fosse, avremmo ceffato di gran lunga la ribalta (se preferite, la “location”). È invece, o almeno vorremmo che fosse, l’agorà virtuale nella quale sperimentare e testimoniare la possibilità di incontri e relazioni e scambi spontanei e intelligenti: il luogo insomma di quel famoso “come se” che ciascuno interpreta un po’ a suo modo …

Una dieta ricostituente (Introduzione a “Il legno storto“)

di Paolo Repetto, 18 ottobre 2023
Ho chiesto a Beppe Rinaldi l’autorizzazione a riportare sul sito dei Viandanti delle Nebbie due suoi recenti saggi, già postati nel blog Finestre rotte. Il link che rimanda a Finestre rotte compare da tempo nella home page dei Viandanti, e a quello avrei potuto semplicemente indirizzare: ma ho ritenuto opportuna in questo caso anche la pubblicazione diretta, per più di una ragione.
In primo luogo perché ritengo che questi scritti abbiano una rilevanza intrinseca assoluta: ultimamente ho letto ben poche cose di questo livello (forse nessuna) e mi pare dunque doveroso pubblicizzarli e renderli disponibili il più possibile. La nostra non sarà una gran tribuna, ma è comunque una “finestra” in più …

Breve nota sull’immaginario della sinistra (Introduzione a “Prolegomeni a una nuova sinistra“)

di Paolo Repetto, 15 novembre 2023, introduzione a Prolegomeni a una nuova sinistra
Per una volta siamo di parola. Ecco infatti il secondo intervento di Beppe Rinaldi, promesso un paio di settimane fa.
Rinaldi prende spunto nel testo che segue da un piccolo saggio di Aldo Schiavone (Sinistra!, edito da Einaudi nel 2023), per guidarci in una riflessione sullo stato attuale del pensiero di sinistra e sulle sue future prospettive. In effetti ne abbiamo un gran bisogno, sia di riflettere con un po’ di calma che di poter contare su un pensiero di sinistra libero da residuati ideologici. L’argomento non è affatto nuovo per il sito dei Viandanti: direi anzi che in modi e in misure diversi, esplicitamente o sottotraccia, ricorre in tutti gli scritti ospitati, anche in quelli che parrebbero andar per lucciole. La differenza sta nel fatto che in questa occasione è affrontato con la sistematicità analitica e con la lucidità critica di cui solo uno studioso di lungo corso come Rinaldi può essere capace. Sul salto di livello che qui si opera può essere illuminante il confronto con un paio di tentativi miei di fare un’operazione di questo genere, uno già lontano nel tempo

Note su “Il sol dell’avvenire

di Paolo Repetto, 15 gennaio 2024, premessa a Nanni Moretti e la morte del Cinema di Giuseppe Rinaldi
Meno di un anno fa usciva sugli schermi italiani Il sol dell’avvenire, di Nanni Moretti. Era stato preceduto come al solito da grandi aspettative, ma anche dalle perplessità manifestate da chi già l’aveva visto a Cannes. Conoscendo da un lato le sudditanze psicologiche e le ipocrisie che immancabilmente scattano di fronte all’opera di un Grande Autore, e memore dall’altro del disagio che avevo provato nei confronti dei film più recenti di Moretti, ho cercato di liberarmi delle une e dell’altro e di esercitare uno sguardo imparziale. Risultato: ho visto un lungo selfie autocelebrativo, presuntuoso e pasticciatissimo

Una postfazione anticipata

di Paolo Repetto, 19 giugno 2023, introduzione a Haiku sull’Appennino: un diario di Marco Grassano
Mi sono chiesto se avesse senso presentare un’opera che si illustra già benissimo da sola. In genere, soprattutto se si tratta di raccolte poetiche, patisco le presentazioni. Se non arrivo da solo a capire quello che l’autore voleva dirmi, a condividerne sensazioni e riflessioni ed emozioni, ricreandole poi a mia misura, delle due l’una: o non ha saputo parlarmi lui, o non sono in grado di ascoltare io. In entrambi i casi il piacere della lettura va a farsi benedire. Ma questo libretto non è una raccolta di poesie. O meglio: lo è, anche, ma è soprattutto qualcos’altro. Il che giustifica almeno una postfazione: non un’esegesi critica, ma una postilla con la quale dare conto dei criteri che ne hanno determinato e guidato la pubblicazione. …

Dejà vu: … e il povero Abele?

di Paolo Repetto, 26 novembre 2023
Lo “sfogo” (come lui stesso l’ha definito inviandocelo) di Carlo Prosperi è ben comprensibile in giorni nei quali da tutti gli organi di informazione gronda il compianto per l’ennesima donna massacrata da un fidanzato, da un compagno o da un marito respinto. Non bastano l’insensatezza e l’efferatezza della vicenda (e delle cento e passa altre analoghe che hanno intriso di sangue quest’anno già disgraziato), dobbiamo anche sorbirci la morbosa caccia televisiva ai dettagli più macabri e ai pareri e alle testimonianze più stupide …

Anni perduti – e da dimenticare

Anni perduti 00 a

di Paolo Repetto, 24 dicembre 2022
Nel solco di una tradizione recentissima, inaugurata su questo sito solo dodici mesi orsono con lo scritto sui
Buoni propositi, propongo un sintetico resoconto dell’anno che sta mestamente per chiudersi. È un bilancio da economia domestica, nel quale si mescolano le voci più disparate: ma proprio per questo credo corrisponda nella maniera più veritiera a ciò che tutti abbiamo percepito di un anno decisamente infausto …

È ancora possibile educare al civismo?

di Paolo Repetto, 30 luglio 2022
Nella precedente puntata mi chiedevo cosa si può ancora fare per i nostri ragazzi. Bene, potremmo ad esempio cercare di riabilitare ai loro occhi la politica: quella seria, s’intende, non quella postribolare che si fa nei salotti televisivi. Non è un impegno da poco, ma è quello più urgente che dovremmo assumerci, e quando scrivo “dovremmo” mi riferisco ad una categoria anagrafica particolare, alla quale appartengo da un pezzo

Lettere ai nipoti orfani della politica

Lettere ai nipoti orfani della politica 01

di Paolo Repetto, 10 febbraio 2023
Quando in uno scritto precedente (vedi 
Anni perduti) azzardavo che siamo ancora in grado (e in obbligo) di fare qualcosa per i nostri ragazzi, non avevo in mente i grandi progetti di riconversione ecologica del pianeta o di realizzazione della pace mondiale: o almeno, non mi riferivo direttamente a quelli. Ritengo che l’impegno a lasciare loro un mondo ancora passabilmente vivibile sia sacrosanto e imprescindibile, ma ad essere sincero nel momento stesso in cui lo ribadisco avverto una sensazione di impotenza … 

Lettera a Leo (in pratica, un testamento)

di Paolo Repetto, 10 febbraio 2023
Caro Leo, capisco il tuo desiderio di sentirti da subito un cittadino “attivo”, prima ancora che ti venga riconosciuto ufficialmente il diritto alla partecipazione formale (leggi: diritto di voto). La cosa non mi sorprende, perché un po’ ti conosco, anche se meno di quanto vorrei, e so che la vivi non come un’infatuazione o una stravaganza passeggera, ma mosso da un interesse sincero. Non solo: sulla situazione geopolitica mondiale sei indubbiamente molto più informato della gran parte dei nostri connazionali, segnatamente di quelli eletti a rappresentarci, quindi hai i numeri per mettere a frutto positivamente la tua sete di conoscenza e di partecipazione. Davvero non potevo sperare di meglio. E in qualche modo, attraverso te, vorrei continuare a partecipare anch’io … 

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