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La costruzione che distrugge (2018)

A parzialissima risposta – peraltro non richiesta – del saggio (o analisi, dissertazione, relazione, studio …) La discesa dal Monte Analogo di Paolo Repetto, vorrei portare alcune riflessioni di tipo metodologico su un tema – il pensiero critico – che a mio avviso soccorre l’intelletto nel comprendere e valutare ciò che si legge. Se – come sosteneva Adorno scrivendo del fenomeno nazista – agire e pensare criticamente significa pensare contro regole che si sono stabilizzate in secoli di tradizione filosofica e scientifica, ne consegue che un linguaggio che si è strutturato su un pensiero e all’interno di una cultura che ha generato nel suo stesso cuore l’orrore, difficilmente potrà darne criticamente conto e ragione…
Un inverno lunghissimo (2018)
Ogni libro che ho letto – mi riferisco ai quei libri che secondo Kafka sono i soli che meriterebbero una lettura, quelli simili a “martelli per spezzare il ghiaccio dentro di noi.” – è un luogo, forse, una dimora. E i luoghi sono le persone che li attraversano, sono i ricordi che posano radici, sono le parole che rinvengono il fiato, i passi che asciugano le distanze …
Leggere al buio (2017)
Abbiamo lasciato il campo cantando ( Etty Hillesum, ovvero ricostruire l’infranto)
Ci diciamo parole oscure (Paul Celan o narrare l’indicibile)
Con questi frammenti ho puntellato le mie rovine (ovvero apocalypsis cum figuris)
Con una bella ferita sono venuto al mondo (Ein Landarzt di Franz Kafka)
Le nostre labbra s’impolverano d’esilio (Scrittura tra esilio e dimora)
Nessuno ti richiede più poesia (ovvero il tramonto del sacro)
Quando dio e il mondo erano da soli (ovvero quale libertà per l’uomo postumo)
Un inverno lunghissimo (ovvero il silenzio come esilio)
Sul far della sera (2017)
Nietzsche nello specchio di Dostoevskij
Epistemologia della rete (appunti)
Nessuno ti richiede più poesia (ovvero il tramonto del sacro)
Tra viaggio e viandante (ovvero una metafora assoluta)
Logos violato o logos violento (Il male nella filosofia)
De vulgaris moralia (Migrazione e terrorismo tra mistificazione e volgarità)
Requiem (o della modernità)