Punti di vista – Natale 2022
Punti di vista – Natale 2020
Punti di vista – Natale 2019
Ormai è strenna tutto l’anno, ma quella che avete tra le mani è una strenna autentica, tradizionale, natalizia: un tempo le facevano l’UTET (bellissime) e il mio parrucchiere (altrettanto belle, ma dal contenuto un po’ diverso). È un regalo per gli amici di sguardistorti, che va a sommarsi a tutti quelli che abbiamo cercato di offrire sino ad oggi. A differenza degli altri regali natalizi (escludendo dal novero i libri) questo vorrebbe essere utile. Ma a renderlo davvero tale dovrete essere voi.
INDICE
Libri
Mauro Agnoletti, Storia del bosco. Il paesaggio forestale italiano, Laterza, 2018
Il bosco italiano è legato all’uso che nei secoli l’uomo ne ha fatto, quindi è anch’esso un prodotto culturale, che evolve con le relazioni umane. Considerato lo stato attuale del paesaggio, probabilmente le “selve oscure” hanno smarrito pure loro la “diritta via”.
Ivo Andric, La cronaca di Travnik, Mondadori, 2001
A volte un romanzo vale molto più di dieci libri di storia per capire le vicende di un’epoca, di un popolo o di un paese. In questo caso il paese è la Bosnia, l’epoca è quella napoleonica, il popolo è un collage di etnie, di religioni e di tradizioni reciprocamente incompatibili. E non può essere che tragedia.
Corrado Augias, Breviario per un confuso presente, Einaudi, 2020
Un orientamento sicuro e necessario nella bufera dell’attualità. La barra a dritta è offerta dalle letture e dalle provocazioni degli autori cari ad Augias.
Basho, Diari di viaggio, Luni Editrice, 2019
Lo scrittore più conosciuto di haiku descrive lo stupore e l’incontro attraverso un diario di viaggio nel Giappone del suo tempo. La sua religiosità passa attraverso l’impermanenza e la transitorietà di ogni cosa.
Sara Baume, L’occhio della montagna, Enne Enne Edizioni, 2022
Due giovani iniziano la vita di coppia andando ad abitare in una casa isolata ai piedi di una montagna. Lì esplorano l’intensità dei sentimenti e dei conflitti.
John Berger, Confabulazioni, Neri Pozza, 2017
Storti sguardi sullo scrivere, disegnare, fotografare e pensare di un autore curioso, disposto ad imparare e a discutere su tutto. Un Viandante honoris causa.
John Berger, Una volta in Europa, Feltrinelli, 2003
La ricostruzione nostalgica ma impietosa di un mondo perduto, attraverso i racconti del grande fotografo-artista- scrittore.
William Blacker, Lungo La Via Incantata, Adelphi, 2012
Dopo aver letto questo libro vien voglia di emigrare in Romania. Ma nella Romania di trent’anni fa, dell’immediato dopo-Ceausescu e di prima che ci arrivassero gli imprenditori italiani.
Alan Bennett, Nudi e crudi, Adelphi, 2001
Bennet è il concentrato dello humor inglese, raffinatissimo e crudele. Qui dà il meglio di sé. Il mondo è idiota, sembra voler dire: e non incontra certo difficoltà a dimostrarlo.
Alan Bennett, Una vita come le altre, Adelphi, 2010
Come tante altre. Condizionata da piccoli (o grandi) segreti di famiglia, costellata di contrattempi, perdite, infortuni. Un Bennett poco umoristico, ma molto sincero, quasi spietato con se stesso e con gli altri.
Julia Blackburn, Cavalcare il coccodrillo, Bollati Boringhieri, 1993
La vita assolutamente eccentrica di un viaggiatore e naturalista dei primi dell’Ottocento, in guerra perenne con le convenzioni del suo tempo. Più straordinario del barone di Munchausen.
Attilio Brilli, Il grande racconto del favoloso Oriente, Il Mulino, 2020
Se avete un’amica, un’amante, una madre (sono politicamente scorretto, ma va bene così) che non sanno cosa regalarvi per Natale, suggerite questo. Se la cavano con 48 euro. Se invece siete fortunati come me lo trovate al Libraccio per meno della metà, e allora ve lo regalate da soli.
Bill Bryson, Breve storia del corpo umano, Guanda, 2019
È sempre Bryson, anche quando parla di scienza. Mi avessero raccontato il corpo umano così, quando ero al liceo, mi sarei laureato in Biologia.
Dario Bubola, Silenzi, I disgeli, 2017
La montagna in piccole cose. Brevi racconti dove il rapporto con la natura è narrato in tutta la sua spigolosità, ma il fascino di quelle terre, di quelle rocce, di quelle nevi rimane inalterato.
John Burroughs, L’arte di vedere le cose, Paolo B, 2021
Esponente della letteratura ambientalista, dell’epoca e del calibro di Muir e Thoureau. Come scoprire l’incantesimo della natura trovando ciò che non si sta cercando.
Leonardo Caffo, Quattro capanne o della semplicità, Nottetempo, 2020
Thoreau, Kaczynski, Le Corbusier e Wittgenstein: quattro protagonisti degli ultimi secoli raccontati attraverso i rifugi in cui hanno preso forma i loro pensieri.
Enrico Camanni, Alpi ribelli. Storia di montagna, resistenza e utopia, Laterza, 2016
Attraverso le vicende di protagonisti della montagna s’indagano diversi modi di resistenza ai soprusi e al potere costituito. Una disposizione innata nei molti che abitano i monti, ma soprattutto li frequentano per passione. La montagna può tracciare confini alla mente, ma più spesso apre lo sguardo verso nuovi orizzonti.
Gianrico Carofiglio, Con i piedi nel fango, Gruppo Abele, 2018
Fare politica implica anche camminare in sentieri paludosi che molti preferiscono evitare per non “sporcarsi”. Con i piedi nel fango si avanza senza timori, con uno sguardo pulito ai valori e alle regole che ci appartengono.
Gianrico Carofiglio, Con parole precise. Breviario di scrittura civile, Laterza 2017
Scrivere decentemente è una esigenza indispensabile per avere anche la chiarezza di pensiero e la qualità del ragionamento.
Roberto Casati, La lezione del freddo, Einaudi, 2017
Un filosofo delle scienze cognitive anestetizza la calura estiva con l’esperienza quotidiana del freddo. Un’avventura estrema, a cui non siamo più abituati.
a cura di F. Cosi e A. Repossi, Del camminare e altre distrazioni. Antologia per viandanti e sognatori, Ediciclo, 2017
Racconti di scrittori del calibro di Weels, Rousseau, Maupassant, Woolf e Twain. Differenti modi di narrare e filosofeggiare sul gesto quotidiano del camminare. Le illustrazioni sono di Guido Scarabattolo, che per anni ha illustrato le copertine di Guanda. Semplici ma efficaci.
Stig Dagerman, Breve è la vita di tutto quel che arde, Iperborea, 2022
Escono per la prima volta le poesie satiriche di un autore culto per i Viandanti, scritte per un giornale anarchico a commento di fatti politici e sociali.
Stig Dagerman, Perché i bambini devono ubbidire?, Iperborea, 2013
Per Dagerman i bambini diventano, col tempo, gioie, ma solo per chi riesce ad entrare nel loro mondo ed accetta delle regole imposte, comunque, da loro. Dagerman non aveva figli. In compenso, scriveva benissimo.
Nicolàs Gòmez Dàvila, Tra poche parole, Adelphi, 2007
Lo scrivere aforismi è un’arte raffinata dove il togliere per arrivare all’osso della questione è prerogativa di grandi poeti e scrittori. Eccone un esempio. “L’uomo a volte dispera con dignità, ma è raro che speri con intelligenza.”
Anna D’Elia, Fotografia come terapia attraverso le immagini di Luigi Ghirri, Meltemi, 2018
Le foto di Ghirri fermano l’istante della quotidianità, prima che si passi ad altro. Fissano su carta la pulizia della memoria che, per necessità, elimina le scorie del superfluo. Mettono fra virgolette lo scorrere di un istante.
Roger Deakin, Diario d’acqua, EDT 2011
L’Inghilterra attraversata a nuoto. Fiumi, torrenti, laghi, stagni, persino fossati: ogni specchio d’acqua è buono per tuffarsi, nuotare e immergersi nella storia più umida e fresca di quel paese.
Roger Deakin, Nel cuore della foresta, EDT, 2008
In tempi di pandemia, il vero antidoto è scoprire quanta vita possono offrirti i boschi dietro casa, e quanto sia importante difenderli
Mathijs Deen, Per antiche strade, Iperborea, 2020
Le strade d’Europa diventano storie, e l’autore ci accompagna a conoscere le vite di personaggi incredibili. Vien voglia di partire subito.
Freeman Dyson, Lo scienziato come ribelle, Longanesi, 2009
“Se si vuole vincere il Nobel si dovrebbe prendere un lungo periodo di attenzione e concentrarsi su un problema profondo per dieci anni. Ciò non era nel mio stile.” Infatti Dyson, scomparso nel 2020, il Nobel non lo ha mai preso. Ma ne avrebbe meritati almeno due.
Erri De Luca – Nives Meroi, Sulla traccia di Nives, Feltrinelli, 2016
Lo scrittore e l’alpinista si confrontano sul tema della montagna. Emerge la determinazione di questa donna che col marito scala tutte le vette più alte del mondo senza ossigeno e assistenza. Il perché è compreso solo da chi le ama.
Friedrich Dürrenmatt, La promessa, Feltrinelli, 2013
C’è tutto per un giallo teso e angosciante. Ma non è un giallo. Forse è una raccapricciante metafora dell’esistenza umana, del suo mistero. Sia quel che vuole, vi terrà in apnea sino all’ultima pagina.
Gerald B. Edwards, Il libro di Ebenezer Le Page, Elliott, 2007
Un capolavoro semi-sconosciuto. Una vita intera trascorsa sull’ isola di Guernsey, nella Manica, dove aveva vissuto anche Victor Hugo. Parenti quanto meno originali, faide e amicizie, amori e avventure. C’è tutto, raccontato magnificamente a mezza voce.
Gian Luca Favetto, Premessa per un addio, Enne Enne, 2016
“Ogni domanda è l’ingresso di un labirinto. Con la risposta inizia il cammino”. Cercare di districare la matassa dei propri dubbi è il motivo che impone ad un geografo italiano di partire per New York alla ricerca dell’inizio del gomitolo.
Niall Ferguson, Impero, Mondadori 2007
Ascesa e caduta dell’impero britannico. Cinque secoli raccontati senza sconti da uno scozzese in poco più di trecento pagine. Per quello italiano, durato cinque anni, siamo già oltre le duemila.
Federico Ferretti, Il mondo senza la mappa, Zero in Condotta, 2007
La cartografia piana schiaccia la realtà riducendo tutto a simboli e linee, funzionali solo a una lettura politica. Élisée Reclus propugnava l’uso di modelli tridimensionali, con i quali trasmettere l’idea che fiumi e catene montuose non segnano dei confini tra gli uomini ma, al contrario, li mettono in comunicazione.
Fabio Genovese, Il calamaro gigante, Feltrinelli 2021
Il mare resta la grande incognita: vediamo e conosciamo solamente “la sua buccia, la sua pelle salata e luccicante”. In particolare ignoriamo le creature degli abissi, fra cui la più misteriosa è il calamaro gigante. Ritenuto per secoli uno dei numerosi animali fantastici, in realtà esiste e proprio per questo pone domande alla scienza e ai tanti che nel tempo hanno provato a stanarlo. Epico animale, al pari della Balena Bianca.
Jean Giono, Viaggio in Italia, Fògola Editore, 1973
L’itinerario tracciato passa dalle principali città del nord Italia e l’appennino. Le osservazioni dell’autore de L’Ussaro sul tetto e de L’uomo che piantava gli alberi colgono le variabili della sostanza umana italiana.
George Gissing, Sulle rive dello Ionio, EDT, 1994
Un inglese nella Calabria dei primi del Novecento. Piange il cuore a vedere come una miseria che a dispetto di tutto riusciva ad essere dignitosa abbia lasciato oggi il posto ad un peloso vittimismo.
Claudio Giunta, Una sterminata domenica, Il Mulino, 2013
Esemplificazioni puntuali dello sfascio: situazioni apparentemente marginali, personaggi di secondo piano, furberie di bassa lega, da poveracci, che radiografano la malafede di fondo della società italiana. Ci ricordano che esiste una complicità diffusa, una partecipazione di massa al trionfo dell’imbecillità.
Eric Gobetti, Nema problema!, Miraggi ed., 2011
Dieci anni di viaggi in Jugoslavia, a piedi, in autostop, con quel che era rimasto dei mezzi pubblici dal 2000 al 2010. Il racconto quasi fotografico di rancori assurdi e devastanti. Quel che ci attende se continueremo anche noi di questo passo.
Gianni Guadalupi (a cura di ), Orienti, Feltrinelli, 1989
Bocconcini di viaggi ottocenteschi, per rieducare il palato con i sapori esotici di mondi ormai perduti. Conoscevate il Lazistan e la Circassia?
Thorkild Hansen, Arabia felix, Iperborea, 1993
Il racconto di una spedizione scientifico-esplorativa nello Yemen nata male e finita peggio, con un solo superstite. Ma è anche il racconto di sogni, illusioni e fallimenti che hanno da sempre spinto gli uomini a cercare nell’altrove una impossibile felicità.
Yuval Noah Harari, 21 lezioni per il XXI secolo, Bompiani 2018
Tutto quel che ci (vi?) attende nel secolo in corso: mancano solo le pandemie, e allora forse sarebbe da riscrivere.
William H. Hudson, Un mondo lontano, Adelphi, 1974
La giovinezza di un grande naturalista, libera e selvaggia, vissuta nella pampa argentina nella prima metà dell’Ottocento. Se vi chiedete come potessero esistere fino a un secolo fa uomini di quella tempra, qui trovate le risposte.
Robert Hugues, La cultura del piagnisteo, Adelphi, 1994
Dall’autore de La riva fatale, epopea delle origini dell’Australia, una denuncia precoce della nascita del vittimismo contemporaneo e del politicamente corretto. Da proporre come lettura obbligatoria nelle secondarie, al posto (o assieme) de I promessi Sposi.
John Ironmonger, La balena alla fine del mondo, Bollati Boringhieri, 2021
Lungo la spiaggia di un paesino in Cornovaglia viene trovato un uomo nudo e privo di sensi. Il giorno dopo una balena si arena nello stesso luogo. Lui ha creato un algoritmo capace di prevedere l’andamento della finanza. Lei gli ha salvato la vita.
Washington Irwing, Viaggio nelle praterie del West, Spartaco, 2013
L’ovest americano percorso prima della creazione del mito. Uomini, cavalli, indiani, rigorosamente raccontati in bianco e nero. Dall’autore americano più ingiustamente misconosciuto dalle nostre parti.
Daniel Kehlmann, La misura del mondo, Feltrinelli, 2006
Raccontate senza alcuna volontà dissacratoria, ma con una eccezionale capacità di ironia, le vite parallele di due monumenti della scienza come Alexander von Humboldt e Carl Friedrich Gauss escono dal museo delle cere e ci commuovono e ci divertono.
Bengt Jangfeldt, L’ idea russa. Da Dostoevskij a Putin, Neri Pozza 2022
Indispensabile per capire ciò che sta accadendo a quattro passi da casa nostra. E per spegnere immediatamente la televisione.
Franco La Cecla, Elogio dell’Occidente, Elèuthera, 2016
Contro il singhiozzo dell’uomo bianco. Come le colpe della civiltà occidentale siano diventate per i suoi detrattori un alibi al disfattismo e per i suoi nemici una vittimistica giustificazione all’intolleranza.
Filippo La Porta, Maestri irregolari, Boringhieri, 2007
Ci sono tutti, quelli che vanno conosciuti (Camus, Koestler, Orwell, Arendt, ecc.) e anche qualcuno meno indispensabile (Pasolini). Per continuare ad avere fiducia nell’intelligenza umana, anche dopo Salvini e Di Maio.
Salvatore La Porta, Lee is more, Saggiatore, 2018
Alcuni riescono a non possedere nulla. Non mi riferisco a chi ne è costretto, ma di coloro che scelgono di non avere niente (due esempi, Mark Twain e Arthur Rimbaud). Questo non è un manuale new age di discipline zen, ma semplicemente il racconto di una scelta etica in cui si preferisce negarsi la zavorra dei beni imposti, per cercare altro.
Bernard Lewis, Le molte identità del medio oriente, Il Mulino, 2000
Il Medio Oriente è l’area della terra della quale sentiamo più frequentemente parlare, e della quale in realtà sappiamo meno. Lewis ci aiuta quanto meno a renderci conto del perché non ne capiamo un accidente.
Sara Luchetta, Dalla baita al ciliegio, Mimesis, 2020
La natura in montagna, la memoria e la mobilità dei suoi abitanti sono i punti focali della narrativa di Mario Rigoni Stern.
William Bryant Logan, La quercia. Storia sociale di un albero, Bollati Boringhieri, 2008
L’evoluzione sociale ed economica dell’uomo fu favorita dalla presenza (o meno) in un determinato territorio della quercia, presa come emblema di come il progresso dell’uomo sia strettamente legato al suo habitat.
a cura di Davide Longo, Racconti di montagna, Einaudi 2008
La montagna emerge in questi racconti nella sua solennità e pericolosità, teatro dell’esistente, a prescindere da tutto. È uno degli elementi naturali che più hanno attratto gli scrittori, fra cui Kafka, Berger, Buzzati, Levi, Hemingway, Calvino, Chatwin, Nabokov, Rigoni Stern.
Nicola Magrin, Altri voli con le nuvole, Salani 2021
Quando la poesia si fa immagine. Ha illustrato moltissimi libri e copertine di autori come Cognetti, Rigoni Stern, Levi, Terzani. Ora racconta, attraverso il dialogo fra acqua e colori, storie di boschi, animali, pesci, uomini.
Stefano Mancuso, L’incredibile viaggio delle piante, Laterza, 2018
Le piante migrano per adattarsi ai cambiamenti climatici e perché le abbiamo spostate da sempre. Si adattano, mutano, sfruttano le opportunità per impossessarsi del nuovo habitat. Sono pioniere ed eremiti, in fin dei conti le vere padrone del tempo.
Stefano Mancuso e Alessandra Viola, Verde Brillante, Giunti, 2013
Le piante dormono, comunicano, hanno una vita sociale invidiabile, sono provviste di sensi per percepire ciò che accade attorno a loro, ecc… È un libro non adatto ai vegetariani: potrebbero convincersi a non mangiare neppure i vegetali. O forse è per questo consigliabile …
Eleonora Marangoni, Viceversa. Il mondo visto di spalle, Johan & Levi Ed., 2020
Quale espressione avrà il volto del Viandante sul mare di nebbia? Aneddoti e significati di una costante nella storia dell’arte: le raffigurazioni di spalle in quadri e fotografie. Vien voglia di voltarsi per accertarsi di non esser soli ad osservare.
Giuseppe Marcenaro, Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie, Saggiatore 2020
Libro enciclopedico (dissipativo, appunto) per indagare ciò che ci lasciamo dietro quando non ci siamo più. L’ossessione per lo scavo in ciò che, nostro malgrado, disseminiamo nelle vite quotidiane, per dar loro un valore.
Giuseppe Mendicino, Portfolio alpino, Priuli & Verlucca, 2018
Buzzati, Castiglioni, Zangrandi, Rigoni Stern, Revelli, Livio Bianco, Merlin. Vite spezzate, armonia con la montagna, solitudini e grandi amicizie. Zaini pieni di buon senso, di coraggio e di responsabile solidarietà.
George Minois, La ricerca della felicità, Dedalo 2009
Come la ricerca spasmodica della felicità abbia causato le più grandi infelicità. Forse converrebbe guardarsi attorno e abbassare un po’ il tiro.
Luca Molinari, Le case che siamo, Nottetempo, 2020
Le abitazioni sono il guscio e parlano di noi. Sono rifugio, per alcune prigione. Ogni tanto è bene aprire le finestre per cambiare aria. Se non basta bisogna abbatterle per ricostruirne una a nostra misura.
Augusto Monti, Val d’Armirolo, ultimo amore, Araba Fenice, 2006
Ultima opera del mentore di Cesare Pavese, Massimo Mila, Giulio Einaudi, Leone Ginzburg, Vittorio Foa e molti altri. Non abbastanza conosciuto. Monti qui descrive il luogo dove amava rintanarsi d’estate, fra borgate e boschi.
Shana O’Mara, Camminare può cambiarci la vita, Einaudi 2019
Meno futile di quanto il titolo farebbe sospettare. Riesce a far riflette senza scadere nella banalità. Buono per prepararsi al post-Covid (ma già anche per il presente).
Elisabetta Orsini, Atelier. I luoghi del pensiero, Moretti & Vitali, 2012
In un tempo in cui l’atto creativo è demandato all’uso di strumenti digitali, l’autrice esplora invece gli studi di scrittori e pittori di un tempo un cui la fisicità del luogo era parte integrante del narrare e del dipingere.
George Orwell, Nel ventre della Balena, Bompiani, 2013
Da Libro contro sigaretta ai Ricordi di libreria, dalla guerra di Spagna alla difesa del romanzo e alla fucilazione dell’elefante. Per chi ama Orwell, il top della sua scrittura. Per chi ancora non lo conosce, l’occasione migliore per cancellare questa vergogna.
George Orwell, Un’autobiografia involontaria, Rizzoli 2021
Obbligatorio anche questo (I promessi sposi lo si può leggere dopo). Praticamente c’è tutto quel che sarebbe necessario sapere e condividere per condurre un’esistenza onesta e dignitosa. Per questo hanno lo messo nella lista nera dei monumenti da abbattere.
Antony Pagden, Mondi in guerra, Laterza, 2009
Duemilacinquecento anni di conflitto tra Oriente e Occidente. Dalle guerre persiane alla globalizzazione, dalla nascita delle frontiere alla loro caduta, e alla loro reinvenzione. Quanto a litigiosità, non ci siamo fatti mancare nulla.
Cesare Panizza, Nicola Chiaromonte. Una biografia, Donzelli, 2017
A proposito di rimozioni. Questo paese ha prodotto anche intellettuali capaci di pensare con la loro testa. Che infatti hanno vissuto quasi sempre fuori, e lì sono conosciuti e apprezzati.
Francesco Piccolo, Allegro occidentale, Einaudi, 2003
Piccolo è il nostro Wallace in sedicesimo. Racconti e reportage esilaranti proprio per il loro realismo. E se non vi bastano, potete regalarvi anche Storie di primogeniti e figli unici.
Leonardo Piccione, Il libro dei vulcani d’Islanda, Iperborea, 2019
Per amanti delle mappe e delle storie che le mappe raccontano, soprattutto quelle degli iperattivi vulcani islandesi. L’intelligenza, se è umile e genuina, diverte sempre.
Pier Paolo Poggio, L’altro Novecento. Comunismo eretico e pensiero critico, Jaka Book, 2010
Il primo di sei volumi fondamentali per fare l’autopsia della Sinistra, prima di decidere se tumularla. Incredibilmente si scopre un mondo di gente seria. E si trova anche qualche organo sano, che varrebbe la pena trapiantare.
Vladimir Pozner, Il barone sanguinario, Adelphi, 2012
La storia incredibile del barone Roman Von Ungern-Sternberg, un pazzo furioso, antisemita e misogino, che combatte in Siberia con truppe bianche durante la guerra civile russa e arriva quasi a fondare un impero buddista.
Felice Pozzo, Un viaggiatore in braghe di tela, CDA Vivalda, 2003
Di personaggi strani e avventurosi, del calibro di Augusto Franzoj, potremmo vantarne a bizzeffe anche noi italiani. Ma a differenza degli anglosassoni li abbiamo nascosti dietro un muro di retorica e di perbenismo peloso. Vale la pena cominciare a riscoprirli.
Pierre Rambach, Dal Nilo al Gange, Massimo, Milano, 1959
Cinque francesi, all’inizio degli anni ’50, su una vecchia Chrysley per deserti e montagne. Quando viaggiare era ancora un’avventura. Introvabile, e quindi tanto più appetibile.
Christoph Ransmayr, Atlante di un uomo irrequieto, Feltrinelli, 2015
Il giro del mondo in settanta incontri in settanta luoghi diversi, a tutte le latitudini. Una nuova affascinante geografia mentale.
Thomas Reinestern Berg, Mappe. Il teatro del mondo, Vallardi 2018
Il mondo come ce lo siamo disegnato. Per capire quanto è facile cancellare le nostre linee e tracciarne delle altre, che non ci comprendono.
Mario Rigoni Stern, Stagioni, Einaudi 2006
Il mondo (e il tempo, e gli uomini) che abbiamo perduto. Prima del web, del gas russo, del politicamente corretto e di Mauro Corona.
Jocelyne Saucier, Piovevano uccelli, Iperborea, 2021
Un gruppetto di ottantenni scelgono di isolarsi da tutto per vivere il loro ultimo tempo nella foresta canadese. Anche se lontani, le relazioni fra loro si complicano quando irrompono altri personaggi che destabilizzano il ritirato mondo maschile. Ovviamente l’elemento dirompente è femminile.
W.G. Sebald, Gli anelli di Saturno, Adelphi, 2010
Un allucinato viaggio estivo, a piedi, attraverso l’Inghilterra e la memoria. Che si mescola ad altri viaggi, di altri tempi, per raccontare la “storia naturale della distruzione”.
W.G. Sebald, Vertigini, Adelphi, 2003
Se uno degli scopi inconfessati del viaggio è perdersi, questo libro ne è il perfetto manuale. Viaggiare alla maniera di Sebald significa aprirsi porte nel tempo, fare pezzi di cammino con i compagni di strada più impensati, ma soprattutto accompagnarsi con se stessi in un costante recupero delle vite anteriori.
Victor Segalen, Equipée. Da Pechino al Tibet, Elliot, 2014
Scritto all’inizio del Novecento, questo diario di viaggio di una spedizione archeologica in Cina, prova a rispondere alla domanda: “L’immaginario s’indebolisce o si rafforza quando si confronta con il reale”? Il libro ha ispirato altri viaggiatori come Chatwin e Fosco Maraini.
Hubert Selby jr., Canto della neve silenziosa, Feltrinelli 2002
Quindici racconti delicatissimi e stupendi, e hanno tutti per protagonista Harry. Ma mai lo stesso Harry. Perché gli americani sanno scrivere bellissime storie brevi, e noi no?
Fredrik Sjöberg, L’arte della fuga, Iperborea, 2017
Gunnar Widforss, acquarellista svedese. tra fine ‘800 e inizio ‘900 dipinse i parchi americani, per poi essere dimenticato. Ma probabilmente di questo non gli è importato molto. La sua era una fuga alla ricerca del bello, e lo ha trovato.
a cura di Michele Smargiassi, Visionari. I geni della fotografia, La Repubblica 2020
Collana di volumi mensili che trovi in edicola, ciascuno dei quali dedicati ad un innovatore del mondo della fotografia. Le foto sono commentate da autorevoli giornalisti italiani.
Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri, Nottetempo 2021
Saggi sulla raffigurazione del dolore in fotografia. Nonostante l’abuso di immagini forti, create per suscitare emozioni e sdegno, la rappresentazione del dolore conserva un ostinato valore etico.
Paolo Spinicci, Itaca infine, Mimesis, 2016
Si possono leggere i classici in molti modi. Quello proposto da Spinacci è senz’altro il migliore. Non far dire loro quello che vogliamo noi, ma usarli da trampolino per la nostra fantasia.
Osvaldo Soriano, Triste, solitario y final, Einaudi, 2015
Philip Marlowe, che investiga per Stan Laurel e Oliver Hardy, si scontra con John Wayne e ridimensiona Charlie Chaplin. Un piccolo gioiello della parodia. Chi come me lo possiede nell’edizione Vallecchi del 1974 ha in casa l’equivalente di un Van Gogh.
Jón Kalman Stefánsson, Luce d’estate ed è subito notte, Iperborea, 2013
Il microcosmo di un paesino islandese dove ognuno ha una storia intimamente infinita da raccontare.
John Steinbeck, Furore, Bompiani, 2004
Uno alla volta dovremo rispolverare tutti i libri di Steinbeck, un maestro liquidato con ignominia da una sinistra che non lo leggeva, e se lo leggeva non lo capiva. Da proporre come lettura per le ultime classi dei licei, a far capire quale possa essere la forza della letteratura.
George Steiner, Una certa idea di Europa, Garzanti, 2006
Un libretto minuscolo e delizioso, da leggere in venti minuti e rileggere ogni venti giorni. Spiega cos’è davvero l’Europa, ma così bene da farti anche capire perché non esiste più.
Gianmaria Testa, Da questa parte del mare, Einaudi, 2016
L’altro è ciò che non ci spaventa di noi stessi. Le esperienze di un cantautore schivo e ironicamente intelligente con chi arriva da culture molto diverse dalla sua. Senza pose profetiche o anarchismi da salotto. Un libro piccolo ed intenso.
Michael Tomasello, Altruisti nati, Bollati Boringhieri, 2010
È una sintesi delle idee di Tomasello, uno psicologo e antropologo evoluzionista americano, Potrebbe indurvi a leggere gli altri suoi libri, e se non accadrà, avrete almeno letto questo.
Enzo Traverso, Malinconia di sinistra, Feltrinelli, 2016
Di questi tempi, nessun altro titolo potrebbe essere più azzeccato. Traverso è un gaviese che insegna in Francia, e già questo è una garanzia di serietà. Non aspettatevi un’analisi: sono ritratti, di persone e di cose. Del resto, cosa rimane da analizzare?
Attilio Veraldi, La mazzetta, Rizzoli, 1976
Assieme a “La donna della domenica”, il più bel poliziesco italiano di sempre. Senza superdetective, popolato solo di poveri cristi, di politici e funzionari corrotti, di malavitosi grandi e piccoli, tra appalti e mazzette. Insomma, l’Italia di oggi.
Robert Zaretsky, Caterina e Diderot, Hoepli, 2020
Ancora illuminismo. Il filosofo e l’imperatrice, l’altezza delle idee e la prosaicità dell’esercizio del potere.
David F. Wallace, Una cosa divertente che non farò mai più, Minimum fax, 2017
Non fatevi venire in mente di leggere Infinite Jest di Wallace, non ne uscireste vivi, ma questo non dovete assolutamente perderlo. Le compagnie di navigazione crocieristica hanno messo una taglia sull’autore.
Wim Wenders, Una volta, Contrasto, 2015
L’analisi di Wenders della fotografia è illuminante. Le fotografie sono racconti, sono immersioni negli spazi rappresentati. La fotografia racconta, disegna, ispira. Oggi è ancor più difficile fare questo per l’inflazione del mezzo e per la sovraesposizione d’immagini a cui siamo sottomessi.
Simon Winchester, L’uomo che amava la Cina, Adelphi, 2010
Joseph Needham era un biochimico, un comunista, un amante dei balli tradizionali, praticamente un bigamo, un diplomatico e un sacco di altre cose: ma è soprattutto il curatore (e in parte l’estensore) di un’opera eccezionale e unica su “Scienza e civiltà in Cina”.
Andrea Wulf, L’invenzione della natura, Luiss, 2017
Dopo aver letto Humboldt controcorrente di Paolo, la lettura di questa biografia sarà d’obbligo per conoscere ulteriormente colui che ha creato la visione attuale dell’ambientalismo ed ha ispirato Darwin.
Poeti
Abbas Kiarostami, Un lupo in agguato, Einaudi, 2003
Regista, ma anche scrittore di brevi e illuminanti poesie: “Come / posso dormire tranquillo / se il tempo non si ferma / un attimo nel sonno?”
Susanna Tartaro, Haiku e Saké . In viaggio con Santōka, Add 2016
Il cammino raccontato in tre versi da un pellegrino d’inizio Novecento, vivendo di elemosine, haiku e saké. “Stanotte niente saké / Sto seduto semplicemente / a guardare la luna.”
Storia
Laurie Lee, Un momento di guerra, Adelphi, 2018
Nel 1937 Laurie Lee va a combattere in Spagna. Aveva raccontato il paese due anni prima, povero, splendido e rovente, in Un bel mattino d’estate: lo ritrova ora gelido, devastato e ostile. Nessuna epica, solo un brutale disincanto.
Aleksandr Herzen, Il passato e i pensieri, Adelphi, 1996
Le origini del socialismo e del populismo (quello ottocentesco, utopistico, non idiota). Herzen è uno degli sconosciuti più illustri della nostra storia (anche di quella italiana). Da leggere prima che qualcuno ci faccia un film.
Tony Judt, Postwar, Laterza, 2015
Millecento pagine stupende per raccontare il secondo novecento. Cioè per parlare della nostra vita. Judt narra la storia praticamente in diretta, prima che le astuzie della memoria la cancellino. Narrava, perché è morto nel 2010 e nessuno qui da noi se n’è accorto.
Tony Judt, Quando i fatti (ci) cambiano, Laterza, 2020
“Per favore, leggete Tony Judt”: titolo e articolo la dicono lunga.
Politica
Piero Calamandrei, Lo Stato siamo noi, Chiarelettere, 2011
È sempre il momento giusto per leggerlo e rileggerlo per dare ancora un senso alla politica. E per negarlo quindi ai politici.
Jack London, Il senso della vita (secondo me), Chiarelettere, 2017
Nella prima parte alcuni articoli politici scritti ad inizio Novecento, dai quali emerge l’entusiasmo per l’universo socialista dell’epoca. Nella seconda due brevi racconti, sempre a sfondo sociale. London senza lupi.
Michael Pollan, Il dilemma dell’onnivoro, Adelphi, 2008
Anche considerando assurdi gli integralismi alimentari si dovrebbero fare scelte di alimentazione responsabili. C’è differenza tra ciò che accade negli allevamenti intensivi e in quelli attenti al “naturale” ciclo di vita dell’animale. Alimentarsi può essere un gesto consapevole, un atto politico. Almeno in questo possiamo fare la differenza.
Luoghi
Anello delle Ginestre (AL)
Da Acqui Terme a Cavatore e rientro. Nulla di spettacolare, ma molto di istruttivo (a volerlo cogliere). Si toccano con mano (e piedi) le occasioni perdute di non rovinare il mondo e la nostra esistenza.
Fondazione Ferrero ad Alba (CN)
Questa è decisamente più conosciuta. Al di là dell’eccellenza nella scelta dei temi e negli allestimenti, e del fatto, sorprendente e non secondario, che il tutto sia gratuito, è uno splendido esempio di integrazione dell’industria nel territorio e di promozione culturale intelligente.
Fondazione Ferrero di Alba (CN). Mostra “Canto le armi e l’uomo. Cento anni con Beppe Fenoglio”
Dura solo fino all’8 gennaio, quindi svegliatevi!
Palazzo Monferrato di Alessandria
Da tenere d’occhio. Ogni tanto propone qualche mostra, di quelle fuori circuito, badando bene a non farlo sapere in giro. Fate finta di nulla ed entrate lo stesso. Sarete soli, avrete agio di gustare tutto in perfetta tranquillità, e non mancheranno le sorprese.
Palazzo Mazzetti di Asti
Qualunque località disti almeno 30 chilometri da Alessandria merita senz’altro di essere visitata. Asti è tra queste, e ci aggiunge mostre piacevoli e poco pretenziose. Da gustare con calma, senza calche.
Barolo (CN)
Arrivarci è più affascinante che visitare il paese, tutto ristoranti e vinerie: si godono panorami che nulla hanno da invidiare alla Toscana. Merita sempre, anche se in questo periodo ospita l’ennesima esposizione sugli impressionisti: il bookshop offre cataloghi rari di vecchie mostre a solo 5 euro.
Santuario della Bruceta, Cremolino (AL)
In realtà è sempre chiuso, ma merita la visita anche solamente per la stradina che sale dalla provinciale e la visuale che c’è da lassù sull’ovadese e sul Tobbio. Peccato, perché dentro è un gioiellino risalente all’XI secolo: piccola, modesta, verrebbe quasi voglia di sedersi su una delle poche panchine davanti all’altare e raccogliersi in silenzio, specie in questo periodo.
Romanico piemontese (AT)
Da Montiglio a Cortazzone, a Montafia, Marentino, Albugnano, Tonengo, Brusasco, con sosta estatica a Vezzolano. Un tour nelle colline dell’astigiano per chi ama la bellezza e il silenzio. Finché dura.
Fabbricazioni nucleari. Nuove tecnologie e servizi avanzati a Bosco Marengo (AL)
Di avanzato ci sono appunto le scorie radioattive. Questo ne è il più grande deposito in Italia. Da vedere, magari non troppo da vicino, per ricordare che elegante pattumiera sia diventato il nostro paese.
Ricetto di Candelo (BI)
Vicino a Biella. Questo non è un consiglio, è un imperativo. Quando confesso che non l’ho ancora visto tutti gli amici dicono: “Devi andare!” A mia volta lo giro. Quando decideremo saremo legioni.
Museo d’Arte Orientale “Chiossone” di Genova
Nel centro di Genova batte un cuore orientale, in una raccolta di opere giapponesi che va dalle armature alle porcellane, dai costumi, alle sculture. Il costo è ridicolo a fronte della ricchezza esposta. Garantita anche la privacy: non c’è mai nessuno.
Museo della carta a Mele (GE)
Per 500 anni “in Europa altra carta non s’adopra che quella de’ Genovesi”, dicevano gli antichi mercanti. Questa vecchia cartiera testimonia il livello della manifattura cartaria genovese nei secoli XVI e XVIII. Mele principale polo cartario dell’Europa dell’epoca.
Villa Necchi, Milano
Gratis se siete associati al FAI, se non lo siete vale lo stesso la pena. Architettura, interni, persino le maniglie delle porte, tutto firmato da Piero Portaluppi. Una esibizione di ricchezza straordinariamente composta, che lascia spiazzati ma incute al tempo stesso rispetto. Non ci sono più i ricchi di una volta (purtroppo ce ne sono altri).
Giro del vecchio acquedotto genovese (GE)
Da Molassana al nulla, e ritorno. Una immersione in quel che era, che avrebbe potuto essere e che non è assolutamente più, l’immediato retroterra genovese. Una passeggiata facile e straniante.
Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni a Broletto di Novara
Novara è conosciuta solo per la disfatta nella prima guerra d’indipendenza. Meriterebbe di più. Ha un bellissimo centro storico. E meriterebbe di essere più conosciuta anche la Galleria di Arte Moderna. Vi è rappresentato tutto il nostro Ottocento, e buona parte (o la parte buona) del Novecento.
Lago d’Orta (NO)
Non consultate il “cosa vedere a …”. Andateci e basta, possibilmente nel primo autunno, possibilmente in un giorno feriale. È da vedere tutto.
Pieve di Ponzone (AL)
Un Sacro Monte in miniatura. Andateci a piedi, in un giorno feriale, in inverno o in primavera. Non c’è nulla di eclatante, ma se sarete soli vi piacerà lo stesso.
Valle della Gargassa a Rossiglione (GE)
L’Arizona e i Monti della Luna a due passi dall’A26. Una lezione di geologia profonda (l’Appennino è più antico delle Alpi), en plein air e a kilometri quasi zero.
Approdo di Rivarone (AL)
A due passi da Alessandria, dove meno te lo aspetti, il Tanaro diventa il Mississippi. Da vedere a maggio, dopo lunghe piogge, con cielo terso e cortina di verde sulle sponde. Da soli, possibilmente.
Roccaverano e Mombaldone (AL)
Non ha solo le formaggette. È un paesino magnifico, e sa fin troppo di essere tale. Nel raggio di pochi chilometri trovate anche un parco dell’arte e un altro stupendo borgo medioevale, Mombaldone. Il tutto a un quarto d’ora da Acqui Terme.
Santo Stefano di Trisobbio (AL) – Strada Mardelloro – Santo Stefano
Diciamo che è eccessivo scomodare un virus per rilevare che a pochi passi da casa ci sono stradine e sentieri sconosciuti. Il cane ha la scusa giusta per accompagnarti in luoghi piacevoli con vista sul Monviso da una parte e sul Tobbio dall’altra. Vedi di non segnare il territorio pisciando lungo il sentiero.
Il Padù di Tagliolo Monferrato (AL)
In un punto difficilmente localizzabile della Colma, su un imprevedibile terrazzo naturale a mezza costa del versante settentrionale, c’è uno stagno inquietante e misterioso, che scompare e ricompare periodicamente. Cercarlo (non necessariamente trovarlo) può essere l’avventura dell’estate.
Pinacoteca di Tortona (AL)
Di ritorno dalla mostra di Caravaggio, o da qualunque altra, concedetevi una pausa intelligente. Ospita opere importanti di Pelizza da Volpedo, Balla, Morbelli, Segantini. Gratis.
Roccaverano e Mombaldone (AL)
Non ha solo le formaggette. È un paesino magnifico, e sa fin troppo di essere tale. Nel raggio di pochi chilometri trovate anche un parco dell’arte e un altro stupendo borgo medioevale, Mombaldone. Il tutto a un quarto d’ora da Acqui Terme.
Isola di Sant’Erasmo, Venezia
È possibile andare a Venezia e trovare un posto dove non imbattersi in turisti. Da non credersi, se non si conosce quest’isola. Attenzione però alle api, non quelle del miele, ma quelle motorizzate: sono l’unico mezzo usato dai contadini per sfrecciare dai campi di carciofi agli orti.
Film
Cinque giorni, un’estate, di Fred Zinnemann, USA, 1982
Uno dei film meno conosciuti sulla montagna nonostante uno dei protagonisti sia l’agente 007 dismesso Connery in versione alpinista, ma lontano dai soliti cliché.
Elling, di Petter Næss, 2001
Due ex internati in una clinica psichiatrica sono reintrodotti nel “mondo civile”, a Oslo. Dovranno vedersela da soli, confrontarsi con la vita reale e tentare di superare insieme tutte le loro paure. L’arrivo di una donna, ovviamente, destabilizza la coppia. Elling troverà però la sua pace scrivendo poesie da inserire nelle confezioni di crauti dei supermercati.
Forza maggiore, di Ruben Östlund, Svezia, 2014
Si può giocare la tensione drammatica senza scene madri, partendo da un banalissimo incidente e arrivando al cuore delle nostre paure e ipocrisie. Secco, gelido, angosciante.
Il paradiso probabilmente, di Elia Suleiman, Francia, 2019
Una commedia (?) surreale e assurda, con il protagonista in scena dal primo all’ultimo minuto che pronuncia forse dieci parole. Ma bastano.
La delicatesse, di David e Stéphane Foenkinos, Francia, 2011
La delicatezza, appunto. Come raccontare una storia semplicissima senza essere banali e melodrammatici, senza farci sentire girare le pagine del copione. La domanda è: perché i francesi ci riescono, e noi no?
Le otto montagne, di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, Italia, 2022
Per chi ha amato il romanzo, ma anche per gli altri. È ben fatto, pur non essendo un capolavoro. Infatti dura due ore e mezza, ma si reggono tutte.
Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) di Tom Edmunds, Regno Unito, 2018
Un ragazzo depresso prova più volte a farla finita senza averne il coraggio. Affida ad un killer l’incarico di assassinarlo firmando un contratto irrevocabile: dopo una settimana sarà morto, altrimenti gli sarà restituito il denaro pattuito. Ovviamente c’è di mezzo una donna che mette a soqquadro tutto.
Nemico di classe, di Rok Bicek, Slovenia, 2013
Per avere un quadro semplice e veritiero della scuola italiana, senza le caricature della Buy e di Silvio Orlando, bisogna vedere un film sloveno. Niente elogio di Franti, studenti presuntuosamente idioti (come sono) e docenti ignavi o mortificati (come sono).
Nomad, di Werner Herzog, Germania, 2020
Questo era fra i film che promettevano bene, ma la seconda clausura ne ha rimandato la visione. Il regista ripercorre alcuni viaggi dell’amico Bruce Chatwin. “Il moto è la migliore cura della malinconia” sosteneva lo scrittore. In un momento in cui sono ridotti gli spostamenti, l’immaginarlo diviene un moto perpetuo concesso.
Paterson, di Jim Jarmusch, USA, 2016
Un autista con l’hobby di scribacchiare poesie tratte dalla quotidianità. Apparentemente banale e lento, ma visto e rivisto se ne apprezza la poetica.
Rams. Storia di due fratelli e otto pecore di Grímur Hákonarson, Islanda, 2015
Ancora il freddo e il silenzio, questa volta quelli islandesi. Premiato a Cannes, poi sparito dalla circolazione.
Still life, di Uberto Pasolini, Italia-Regno Unito, 2013
Regista inglese, che però si chiama Umberto Pasolini ed è nipote di Luchino Visconti: quanto basta per darsela a gambe di corsa. Invece no. È un film intelligente, malinconico, perfetto nella sua pulizia formale. Ma si fa prima a dire: bello, incredibilmente bello.
Sotto la pelle del lupo di Samu Fuentes, Spagna, 2018
Un film pieno di silenzio, di violenza non truculenta e di freddo con un badget inferiore al costo di un’utilitaria. Per questo è tremendamente vero, e per questo non ha entusiasmato il pubblico.
Siti internet
https://www.academia.edu/
Tesi, articoli, ricerche in ambito scientifico e letterario.
https://www.accademiaurbense.it/biblioteca.htm
Fonte inesauribile di aneddoti, storia, episodi e notizie dell’ovadese.
https://artsandculture.google.com/explore
Quando internet permette di provare la sindrome di Stendhal senza pagare nessun biglietto: musei e collezioni di opere d’arte a portata di mouse.
http://www.bibliotecaginobianco.it
Riviste e libri di storia e di politica, dall’800 al secondo dopoguerra, nell’epoca in cui si ciclostilavano le idee per un impegno sociale e politico differente.
http://www.dietroleparole.it
Recensioni intelligenti di libri eccezionalmente intelligenti. Sono centinaia, e nella maggior parte dei casi appartengono a letterature quasi sconosciute. Fatte per invogliare a leggerli, e non a darli per scontati.
http://www.farwest.it
Un esempio di ciò che potrebbe e dovrebbe essere la rete. Anche se non siete appassionati del west, non mancherete di divertirvi e di imparare un po’ di storia.
https://finestrerotte.blogspot.com/
Il sito raccoglie le “note sparse” di Giuseppe (Beppe) Rinaldi. Vorremmo condividere il piacere, e il sollievo, che abbiamo provato nel leggere finalmente delle analisi politiche – ma non solo – intelligenti e oneste. Accade così di rado!
https://finimondo.org/
Anarcoide, più che anarchico, ma offre suo malgrado anche interventi e documenti storici interessanti. Da sfogliare senza troppe aspettative e con un po’ di nostalgia (per l’anarchismo intelligente).
http://www.frizzifrizzi.it
Sito inesauribile di spunti dove trovare immagini su libri, arte, riviste, design, riviste e quant’altro possa interessare chi ama la carta stampata.
https://ilpostodelleparole.it/
Recensioni di libri attraverso le intervisti ai loro autori. A volte il conduttore risulta mellifluo. Capita anche di ascoltarne di ottime.
https://www.iltascabile.com/
Ci trovate di tutto, ordinato, chiaro, pulito, senza scomodare grandi nomi. Una serie di compitini scolastici, ma fatti molto bene.
https://www.indiscreto.org/
Raffinatissimo ed elegante, temi mai banali e trattazione degli stessi di altissimo livello. Da sfogliare con cura, come i libri di Franco Maria Ricci.
https://insideart.eu/
Inside Art parla di arte, quella contemporanea, quella interpretata – a volte con ragione – come rumenta, ma occasionalmente si fanno delle piacevoli scoperte.
https://www.internazionale.it/tag/il-bibliopatologo-risponde
Guido Vitiello discetta sull’oggetto libro, sulla lettura e sui bibliofili come lui.
https://www.lenius.it/
Blog di giovani, con approfondimenti su temi sempre più attuali come la sostenibilità, la comunicazione digitale, un differente modo di fare politica, il fenomeno migratorio, ecc … Qualcosa si muove.
http://www.paesiabbandonati.it
Case e chiese dimenticate dagli uomini e persino dai fantasmi. Testimonianze di vite e di comunità ormai estinte in Liguria e in Piemonte. Istruttivo e struggente.
http://www.piemonteparchi.it/cms/
Uno sguardo sulla realtà dei parchi in Piemonte. Un tempo una gloriosa rivista, ora un sito un po’ annacquato.
http://www.tecalibri.info
Una immensa tavolata di assaggini, pagine scelte con dovizia, che stuzzicano l’appetito per libri spesso scomparsi da tempo dalla circolazione (e che a volte salutarmente lo smorzano).
https://www.travelonart.com/
Ecco un sito dove perdersi nell’arte contemporanea. Dove trovare articoli ben fatti e dove poter esplorare questa roba dei matti …
http://www.ubqart.com/
Vetrina per artisti (o presunti tali) di arte contemporanea. Fra tante panzane, ogni tanto, si vedono opere definibili come tali. Però bisogna ravattare un po’.
https://ukiyo-e.org/
Sito dedicato alle stampe xilografiche giapponesi in stile Ukiyo-e risalenti al periodo Edo (XVII-XIX secolo).
http://www.quotazero.com/
Proposte di escursioni, gite fuori porta, luoghi da visitare. Anche per pantofolai.
http://www.w-ikioo.org/
Un’enciclopedia di immagini di storia dell’arte a cui attingere.
http://www.watercolourworld.org/
Sito dedicato agli acquerelli e a un mondo in cui ancora la fotografia non esisteva. Con gli acquerelli si prendevano appunti su tutto: che fosse una battaglia, un panorama o un viso femminile.
Complotti
LIBRI, Narrativa
Per chi non ama il complotto ma si diverte con la narrativa complottistica le occasioni di riempire queste lunghe e tediose giornate di clausura non mancano. Non ha che l’imbarazzo della scelta.
Potrebbe iniziare con un classico di HONORÉ DE BALZAC, La storia dei tredici, Sansoni 1965, per farsi la bocca. Non parla di un vero e proprio complotto, ma c’è un’associazione segreta che in qualche modo dirige la politica e la finanza: quindi siamo perfettamente in tema.
Sulle teorie complottiste è completamente basato, di UMBERTO ECO, Il Pendolo di Foucault, Bompiani 1989, che ha ripreso poi l’argomento, con particolare riferimento al Priorato di Sion, e anche alcuni dei protagonisti, ne, Il cimitero di Praga, Bompiani 2010.
Ai misteri torinesi si allacciano invece CARLO FRUTTERO E FRANCO LUCENTINI in A che punto è la notte (Bompiani 1979). Complotti da sacrestia, ma la scrittura del duo è impagabile.
Nella letteratura americana i complotti si sprecano. Bellissimo L’incanto del lotto 49, di THOMAS PYNCHON, Edizioni. E/O, 1996 (The Crying of Lot 49, 1966). È un romanzo post-moderno, confezionato a matrioska, una storia dentro l’altra, e malgrado si finisca per perdere il filo rimane sempre avvincente.
Famoso per il film che ne è stato tratto I tre giorni del Condor di JAMES GRADY, Rizzoli 1975, ma il romanzo è già molto bello anche di suo. E tratta una situazione molto verosimile.
Diverso il caso di Cane che corre ((Running Dog), di DON DE LILLO (1978), ed. Tullio Pironti, 1999. La caccia ad un fantomatico filmato pornografico girato nel bunker di Hitler porta alla luce il sistema di condizionamento (soprattutto attraverso le immagini) dei poteri oppressivi di controllo. Anche qui, da sballo o da buttare.
L’ambientazione de Il circolo Dante di MATTHEW PEARL (Rizzoli 2003) è spostata storicamente alla metà dell’Ottocento: i meccanismi mentali e gli intrighi materiali sono comunque già quelli odierni. L’impianto tradizionale non tradisce le aspettative.
Ad anticipare tutti, a metà del secolo scorso, era stato però ROBERT HEINLEIN, con Il terrore dalla sesta luna, (1951), Mondadori Urania 1977. Parassiti alieni arrivano dalla sesta luna di Saturno, sbarcano da un disco volante nello Iowa (e dove, senno?) e prendono il controllo totale delle persone infettate. Si muovono subdolamente per estendere il contagio, arrivando persino al Presidente: questo spiega Trump con settant’anni d’anticipo.
I riferimenti dei complottisti di ultima generazione sono però soprattutto la Trilogia degli Illuminati (The Illuminatus!, 1975-84), di ANTON WILSON e ROBERT SHEA, che comprende L’occhio nella piramide (ShaKe 1995), La mela dorata (Shake 1997) e Leviatano (Shake 1998). Tra Verne (c’è anche il sottomarino, comandato da un famigerato Cèline), musica rock, truppe naziste ibernate, avvelenamenti collettivi da antrace, vien fuori un minestrone satirico a tratti anche divertente. Il problema è che è stato preso sul serio.
Ciò è accaduto anche per i libri di DAN BROWN: Angeli & demoni (2000) Mondadori 2004, e Il codice Da Vinci, Mondadori 2003, che non hanno nemmeno il pregio di essere divertenti e ben scritti. Ma tutto ciò che concerne i segreti del Vaticano sembra attrarre i lettori come il miele.
A proposito di Chiesa, e di cristianesimo, Il primo apostolo (Nord, 2009), di JAMES BECKER i misteri e il complotto li fa risalire ai primissimi tempi della nascita del Cristianesimo, all’epoca di Vespasiano. Il mistero vero è però come un libro del genere abbia potuto avere successo.
Allo stesso modo, partendo da una indagine su un gruppo terroristico JAMES ROLLINS ne La mappa di pietra (Map of Bones, 2005), Editrice Nord, 2006 va in caccia di reliquie e arriva ad una setta ereticale di alchimisti.
LIBRI, Saggistica
M. BAIGENT, R. LEIGH, H. LINCOLN, Il Santo Graal, Mondadori 1982 Secondo gli autori Gesù “conobbe” Maria Maddalena ed ebbero dei figli, i cui discendenti arrivano fino ad oggi, protetti dal Priorato di Sion. Non si capisce bene che ruolo abbiano, ma se si tratta di salvare l’umanità la loro missione è certamente più ingrata di quella del progenitore.
LOUIS PAUWELS e JACQUES BERGIER, Il mattino dei maghi, Mondadori, 1964. Atlantide, le civiltà scomparse, i Rosacroce e le società segrete, il nazismo magico di Hitler e la terra cava: un repertorio completo della cianfrusaglia che gira oggi. Ma almeno, all’epoca in cui uscì, il libro faceva scoprire dimensioni che la cultura ufficiale e quella scolastica assolutamente ignoravano. Una sorta di Bibbia per il settore: c’è già tutto.
FILM
Ci si sguazza. Capolavoro assoluto L’invasione degli ultracorpi di DON SIEGEL (1956) Da un romanzo di Jack Finney, ma ispirato chiaramente anche a quello di Heilein, i baccelloni che prendono sembiante umano sono diventati “la” fantascienza per eccellenza degli anni cinquanta (e a costo quasi zero). Non sapevamo che mezzo secolo dopo la conquista della terra sarebbe stata quasi ultimata, e che la maggior parte di coloro che vediamo circolare oggi sono copie malriuscite dell’originale umano,
Il codice da Vinci, di RON HOWARD, 2006. La trasposizione cinematografica è migliore del libro di Dan Brown dal quale è tratta, ma davvero bastava molto poco. Il filone è quello del Graal, complicato dallo IOR e da altri intrighi ben poco cristiani.
X Files, serie televisiva di CHRIS CARTER Dal 1993 al 2002, per 202 episodi. Dopo un bombardamento del genere si capisce perché gli americani credano a qualunque cretinata si racconti loro. Il complotto c’è davvero, e lo scopo non è succhiare sangue di bimbi, ma liofilizzare cervelli di adulti.
Ipotesi di complotto del 1997, diretto da RICHARD DONNER, Una persona mentalmente disturbata vede complotti ovunque. Come nella favola del lupo, alla fine si scopre che il lupo ogni tanto arriva davvero. Grande successo presso tutti i disturbati.
Interstellar (2014) diretto da CHRISTOPHER NOLAN, svela come non ci sia stato nel 1969 alcun allunaggio, ma solo una perfetta ricostruzione cinematografica. È diventato un cult per i sostenitori della teoria del complotto lunare, che attendono ora la dimostrazione che anche l’abbattimento delle Twin Towers era una bufala.
Merita una citazione (e volendo, anche di essere visto) Sesso & potere (1997), di BARRY LEVINSON, ancora sull’ambiguo ruolo dell’industria dello spettacolo. Con la coppia di fatto Hoffmann-De Niro, anticipa stranamente le disavventure erotiche di Clinton.
In Nemico pubblico (1998) di TONY SCOTT, c’è ancora un complotto governativo. Gene Hackman come teorico complottista è a proprio agio. Su queste parti ha costruito la sua fortuna.
The Manchurian Candidate (2004) di JONATHAN DEMME parla di esperimenti di lavaggio del cervello da parte della CIA, con tanto di inserimento di microchips sottopelle. Pare siano falliti, per mancanza di materia prima. Perfetta Meryl Streep come politicante spietata. Il pericolo più reale sembra lei.
LUOGHI
Castel del Monte, Andria (BT) – è talmente perfetto nelle linee architettoniche da aver suscitato interpretazioni esoteriche. O forse è perché aveva stanze da bagno funzionanti quando in giro non ce n’era nemmeno l’idea. In Italia, una cosa fatta bene deve per forza arrivare da o essere collegata a altre dimensioni.
Rennes-le-Chateau (Occitania, Francia) – A dispetto delle trasmissioni di Roberto Giacobbo è rimasto un paesotto estremamente tranquillo, anzi, un po’ infastidito dalla pubblicità che gli è stata fatta. Se hanno sepolto qui il loro tesoro, i Templari possono dormire sonni tranquilli.
Il padule (monte Colma, Tagliolo Monferrato). A mezza costa, introvabile dal basso e invisibile dall’alto, il Padule era sino a qualche anno orsono uno stagno perfettamente circolare, circondato e nascosto da una flora un po’ particolare e inquietante, e da una fama sinistra. Ma la cosa più singolare è che nessuno di coloro che questa fama l’alimentavano l’aveva mai visto.
Righini’s Corner
Durante le ripetute clausure l’errabondo Vittorio ha continuato a viaggiare con la mente, e per l’anno nuovo ci regala i suoi ultimi percorsi.
Si possono fare anche senza vaccino.
LIBRI
William Dalrymple, Dalla montagna sacra, Rizzoli, 2002
Gli ultimi cristiani d’oriente, viaggio nella mente bizantina, GRANDIOSO.
Ludovic Escande, L’ascensione del Monte Bianco, Einaudi, 2018
Lui è editor presso Gallimard, non ama la montagna, ma è amico di Tesson: e non poteva che finire così, FOLLE.
Patrizio Nissirio, Atene, cannella e cemento armato. Perrone, 2017
Il più bel “piccolo” libro sulla Atene di oggi, GRAZIOSO.
Slavomir Rawicz, Tra noi e la libertà, Corbaccio, 2011
Fuggito nel 1941 da un Gulag siberiano con sei compagni, dopo un anno di marcia e seimilacinquecento chilometri tra deserti e montagne l’ufficiale polacco Rawicz arriva in India, con altri due soli.
Gerald Russell, Regni dimenticati, Adelphi, 2016
Il rinnovato espansionismo islamico sta facendo sparire in Medio Oriente religioni e culture millenarie. Non basterà questo libro a salvarle, ma almeno ne serberà la memoria.
Goran Schildt, Il mare di Icaro, De Agostini, 1965
Val la pena leggere, se la trovate, tutta la trilogia (Nella scia di Ulisse, Corticelli 1955; Venti anni di Mediterraneo, Feltrinelli, 2005). Viaggi in Mediterraneo e Egeo subito dopo la Seconda Guerra, NOSTALGIA.
Nan Shepherd, La montagna vivente, Ponte alle Grazie
Finalmente una donna che scrive bene di montagna. Perché racconta le sue montagne, quelle della Scozia, i Cairngorm. Monti sconosciuti, altitudini modeste, niente exploit, niente primati, nessuna prima ascensione. La montagna vissuta, anziché sfidata.
Sylvain Tesson, Baku. Elogio dell’energia vagabonda, Excelsior 1881, 2007
Uno dei primi libri di Tesson tradotti in italiano. Un viaggio in bici lungo l’oleodotto Baltu-Tbiliisi-Ceyhan, ILLUMINANTE (il viaggio, non l’oleodotto).
Sylvain Tesson, Beresina. In sidecar con Napoleone, Sellerio, 2015
In sidecar in pieno inverno, da Mosca a Parigi, sulle tracce della ritirata di Napoleone. Freddo e vodka, DIVERTENTE.
Jacques Yonnet, Rue des Maléfices, Libretto, 2004
Se volete conoscere una Parigi che non c’è più, questo è il vostro libro. Un viaggio nel tempo, oltre che nello spazio. Perfetto per i giorni del covid.
MUSICA
Alif – Aynama Rtama (2015)
L’attuale musica dell’Egitto, sorprendentemente moderna.
Area Open Project & Fariselli Patrizio – Live In Japan (2020)
Patrizio Fariselli in quartetto ripropone vecchi brani degli Area dei tempi di Demetrio Stratos, e brani dai suoi album solisti, con la bellissima e sorprendente voce di Claudia Tellini.
Brian Eno – Film Music: Crime Pays (1976-2020)
Una bella raccolta della film music del grande genio inglese.
Elbow – Build a Rocket Boys! (2011)
Oggi forse il gruppo inglese più in forma.
Franco Battiato – L’era del cinghiale bianco – 40th Anniversary Remastered Edition (1979-2019)
16 brani contro i 7 originali, per uno dei più grandi album di musica italiana di tutti i tempi.
Gigi – Illuminated Audio (2003)
Bill Laswell e sua moglie Gigi in uno dei migliori album di musica africana mai ascoltata.
Inna Zhelannaya – Izvorot (2014)
Rock-pop russo di oggi, di grande qualità!
Joe Jackson Trio – Live Music Europe (2010)
Scaletta favolosa, incisione fantastica per il sottovalutato Joe. A manetta in auto …
Majid Bekkas – Magic Spirit Quartet (2020)
Il grande suonatore marocchino di guembri, con un gruppo di nord europei, un risultato superbo.
Marisa Monte – Coleção (2016)
La voce meravigliosa del Brasile più educato.
Nusrat Fateh Ali Khan & Michael Brook – Night Song (1996)
Capolavoro di musica pakistana accompagnata dalla chitarra e dagli effetti di Brook.
Penguin Cafe Orchestra – When in Rome – live (2008)
Una band acustica unica.
Pharoah Sanders and Bill Laswell – With A Heartbeat (2019)
Il battito del cuore sulla calda sonorità di Sanders e la ritmica afro-americana di Laswell.
Soft Machine Legacy – Live at Baked Potato (2020)
Intramontabili, anche con la legacy.
Talk Talk – The Colour of Spring (1986)
Questo album non finisce mai, intramontabile.
The Chieftains Featuring Ry Cooder – San Patricio (2010)
La musica messicana interpretata dal grande chitarrista americano e dai Chieftains, per commemorare la storia del battaglione irlandese San Patricio. Per saperne di più su questa storia, consiglio il bel libro omonimo di Pino Cacucci.